Si sta sempre più sentendo parlare di Sustainability Manager, una nuova figura che viene sempre più ricercata dalle aziende. Ma chi è il Sustainability Manager o Responsabile della sostenibilità? Di cosa si occupa in un’impresa?
In questo articolo approfondiremo questa figura professionale, offrendo una panoramica dettagliata del ruolo e del supporto che può dare alle imprese.
Cosa fa un Sustainability Manager?
Un Sustainability Manager, conosciuto anche come manager della sostenibilità o sustainability consultant quando è un consulente esterno, è il responsabile di tutto quello che concerne la sostenibilità ESG all’interno di un’organizzazione.
Si occupa di pianificare ed implementare strategie per promuovere pratiche sostenibili all’interno di un’organizzazione e gestisce la rendicontazione di sostenibilità dell’impresa e più in generale si occupa di monitorare i parametri ESG nell’impresa.
Se l’impresa vuole ottenere delle certificazioni, come la SRG 88088 o la ISO 14001, è il sustainability manager ad occuparsene.
Non solo, il sustanability manager si occupa anche di tutta la gestione dei rischi (o risk management) legati alla sostenibilità, come la valutazione dell’impatto ambientale e sociale delle operazioni aziendali.
Non solo, si occupa anche di promuovere la sostenibilità in azienda ed educare il personale interno sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
Che competenze sono richieste per diventare un Sustainability Manager?
Un sustainability manager deve avere un mix di competenze tecniche e competenze trasversali, per riuscire al meglio nel proprio ruolo.
In termini di competenze tecniche un sustainability manager deve avere conoscenze ambientali e di temi sociali. Deve avere competenze analitiche e statistiche per analizzare trend e dati aziendali, oltre che presentarli nella rendicontazione di sostenibilità.
Ovviamente un sustainability manager deve essere in grado di comunicare efficacemente con i colleghi, gli stakeholderers, i clienti, i fornitori e gli investitori.
In base al settore in cui opera l’impresa il sustainability scelto deve inoltre essere in grado di identificare nuove opportunità e tecnologie per migliorare le pratiche sostenibili.
Responsabilità del Sustainability Manager
Come abbiamo spiegato il sustainability manager sviluppa e implementa tutte le strategie di sostenibilità per ridurre l’impatto ambientale e sociale dell’azienda, monitorando le performance attraverso KPI e garantendo la conformità normativa e la conformità alle certificazioni.
Ecco quali sono le principali responsabilità di un manager della sostenibilità:
- Sviluppo e implementazione di strategie di sostenibilità: uno dei ruoli di un responsabile della sostenibilità in azienda è sicuramente progettare e attuare le azioni necessarie a perseguire gli obiettivi di sostenibilità dell’organizzazione.
- Monitoraggio delle performance: un’altra delle responsabilità è certamente monitorare le performance di sostenibilità dell’impresa, tramite KPI e dashboard condivise con la dirigenza.
- Conformità normativa: se l’impresa lavora in un settore particolare, come il petrolchimico, un sustainability manager è fondamentale per assicurare la conformità normativa delle attività ordinarie dell’impresa.
- Comunicazione e reporting: il lavoro del responsabile della sostenibilità è anche collegato alla redazione di reporting e materiale di comunicazione, per aggiornare la direzione sulle performance di sostenibilità. Non solo, deve anche comunicare la sostenibilità a tutti gli stakeholders.
- Cultura della sostenibilità: come visto precedentemente è il lavoro del responsabile della sostenibilità creare ed alimentare la cultura della sostenibilità, non solo all’interno dell’organizzazione ma anche a tutti gli stakeholders esterni.
- Creazione di valore: il sustainability manager deve contribuire a ridurre i costi, l’efficienza energetica e la gestione dei rifiuti, contribuendo a generare valore per l’impresa.
- Allineamento con gli standard internazionali: il sustainability manager si occupa di assicurarsi che le strategie aziendali siano allineate con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDGs, definiti dall’Agenda 2030.
- Collaborazioni e Partnership: uno dei ruoli è chiaramente stringere collaborazioni e partnerships con istituzioni e fornitori che possono supportare l’impresa nella crescita sostenibile.
Sono richieste certificazioni o corsi di formazione per diventare Sustainability Manager?
Spesso i Sustainability Manager sono laureati in Ingegneria Gestionale, Scienze Ambientali o Gestione Ambientale. Esistono poi Master appositi per chi desidera studiare questa disciplina.
Ma possono diventare sustainability manager anche i consulenti aziendali che, dopo anni di attività, svolgono corsi professionalizzanti per consulenti, come quelli tenuti da Scuola Etica Leonardo, che svolge sia corsi per diventare Sustainability Manager, sugli standard VSME e un Master CSRD.
Per le imprese che non hanno necessità di un sustainability manager da assumere ma vogliono formare una figura dirigenziale interna, per iniziare ad introdurre la sostenibilità in azienda, Polo Innovativo offre un corso di formazione: il Corso ESG e Bilancio di Sostenibilità.
La tua impresa ha bisogno di un Sustainability Manager?
Inserire la figura del Responsabile di Sostenibilità nella propria organizzazione è una decisione che molte imprese stanno affrontando in questi anni. Ma come capire se la tua impresa ha bisogno di assumere un Sustainability Manager interno?
La prima discriminante è sicuramente la dimensione d’impresa: tutte le grandi imprese sicuramente hanno bisogno di un Sustainability Manager, che sia in grado di operare nel settore e portare a tutti i reparti la cultura ESG, oltre che gestire i progetti legati alle rendicontazioni di sostenibilità.
Un fatto da notare è che la maggior parte delle grandi imprese hanno spesso un Team di lavoro per la gestione della sostenibilità.
Le imprese che considerano l’assunzione di un Sustainability Manager, senza aver mai avuto una figura addetta alla sostenibilità, sono le Medie Imprese (fino a 250 dipendenti e fino a €50 milioni di fatturato annuo) che si stanno adesso approcciando alla sostenibilità.
Per le Micro Imprese, ovvero quelle che hanno fino a 10 dipendenti e fino a €2 milioni di fatturato annuo, e Piccole Imprese (fino a 50 dipedenti e fino a €10 milioni di fatturato annuo), spesso non è vantaggioso assumere un sustainability manager interno, ma è più utile appoggiarsi ad un’impresa esterna.
Questo dipende però anche dal settore in cui opera l’impresa: imprese energivore, o che richiedono lo smaltimento di rifiuti pericolosi o che operano con composti chimici hanno certamente bisogno di un responsabile della sostenibilità sia per gestire la rendicontazione di sostenibilità sia per gestire i rischi legati alle attività quotidiane dell’impresa.
Gestione del rischio e Sustainability Manager
Integrare i criteri ESG nei processi decisionale è fondamentale per cogliere nuove opportunità di finanziamento e accedere a nuove opportunità di finanza agevolata. Ma la gestione del rischio è importante nello stesso modo.
La gestione del rischio nella sostenibilità deve concentrarsi su tutti e tre i pilastri ESG:
- Environmental (Ambientale): i fattori ambientali includono il cambiamento climatico, l’inquinamento, la gestione dei rifiuti, l’esaurimento delle risorse naturali, la deforestazione, il consumo di energia da fonti non rinnovabili e le disponibilità idriche.
- Social (Sociale): i fattori sociali includono il trattamento dei dipendenti e di collaboratori, le condizioni di lavoro, la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, la comunità in cui si trova l’azienda, le comunità che lavorano per l’estrazione delle materie prime e più in generale la gestione dei conflitti sociali che possono emergere con le attività dell’impresa.
- Governance (di Business): i fattori di governance includono le politiche e le pratiche di gestione dell’organizzazione, le strategie anticorruzione, la composizione del Consiglio di amministrazione e la gestione di parità di genere e la valorizzazione della diversità.
È fondamentale, se l’impresa non assume un Sustainability Manager a tempo pieno, formare il personale occupato nella gestione del rischio anche sui rischi ESG è fondamentale per continuare a rimanere competitivi in un mercato che richiede sempre di più attenzione a questi temi.
L’integrazione dei rischi ESG nella gestione d’impresa può trasformare la conformità normativa in un vantaggio strategico, creando un valore aggiunto rispetto ai competitors e rafforzando la competitività aziendale.
Questo perché le aziende che gestiscono i rischi ESG sono preparate ad affrontare scenari futuri, sono più finanziabili e più sostenibili nel lungo periodo.
Conclusione
Il sustainability manager è una figura fondamentale per tutte le imprese che vogliono migliorare il proprio approccio ESG alla produzione. Questa figura rappresenta il punto di incontro tra innovazione, etica e performance aziendale: un professionista capace di trasformare la sostenibilità da semplice obbligo normativo a motore di crescita e valore condiviso.
Investire nella sua formazione e integrazione nei processi decisionali significa costruire oggi le basi per un domani più equo, resiliente e sostenibile.




